Abbiamo parlato, letto e ascoltato a lungo discorsi su quanto la pandemia da Covid-19 abbia messo allo scoperto le fragilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale. E sono ancora i numeri ufficiali sulla nostra situazione che ci fanno soffermare su una breve riflessione, in particolare su quanto noi italiani, pur continuando a conoscere crisi, pandemie, catastrofi ambientali sempre più dannose ed essendo evidentemente sempre più esposti a perdite di denaro soprattutto per problemi di salute, siamo ancora quelli che più di tutti in Europa rimangono belli distesi a crogiolarsi sugli allori, con il supporto del solo pensiero, un po’ superstizioso, dell’“io speriamo che me la cavo”!

Due articoli del Sole24Ore ci restituiscono infatti due fotografie significative a distanza di neanche un anno. È il novembre 2021 e il giornale riportava:

“La fotografia è chiara. Gli italiani sono un popolo sotto-assicurato. Nelle assicurazioni a protezione dei beni, della salute e del patrimonio (escludendo l’Rc auto), l’Italia presenta un evidente gap di copertura rispetto agli altri Paesi europei: l’incidenza dei premi sul Pil nel Belpaese è dell’1,1% rispetto a una media europea del 2,8%. Se si esclude l’Rc auto, il premio medio pagato da un italiano annualmente è di 300 euro, meno di un terzo di quello degli altri cittadini dei principali Paesi europei che in media spendono 937 euro per le coperture “protection”*.”

[https://www.ilsole24ore.com/art/polizze-italiani-preoccupati-ma-ancora-poco-assicurati-AEWPvGy]

Con il termine *Protection in assicurazione si intende il settore in cui rientrano quelle coperture stipulate con l’obiettivo di coprire i danni al patrimonio familiare provocati da improvvise vicende negative inerenti la vita, la salute e l’autosufficienza di uno o più membri del nucleo. Si capisce pertanto già quanto poco estesa sia la conoscenza e la dimestichezza di noi cittadini in un campo che dovrebbe essere quello che ci sta più a cuore: vivere bene e far sì che la nostra serenità e il benessere dei cari non siano minacciati dagli inconvenienti della vita!

Ora, se qualcuno in questo istante iniziasse seriamente a percepire la gravità dei rischi a cui rimaniamo passivamente esposti, il primo istinto forse lo farebbe correre ai ripari cercando a destra e a manca polizze assicurative. Ma in questo ragionamento, contrariamente a quello che ci si aspetterebbe da un intermediario assicurativo, il suggerimento che mi sento di dare è: fermati un attimo! Questo perché, per la fretta, spesso capita di rivolgerci agli interlocutori sbagliati, come internet, banche o, peggio ancora, le poste! È bene sapere invece prima di tutto che c’è qualcuno, detto “agente di assicurazioni” che, a differenza dei precedenti, è un professionista specializzato del settore, sottoposto a controlli più ferrati di quelli a cui si devono rimettere i soggetti sopra indicati e con obblighi di aggiornamento costante. Spesso inoltre lo stesso agente ha un’esperienza pluriennale e soprattutto, da libero professionista, deve a rendere conto unicamente al suo cliente, non ad un datore di lavoro che ne condiziona l’operato. Ma la cosa ancora più eclatante – e spesso nessuno se ne rende bene conto – è che la sua consulenza è ancora a titolo gratuito! (Provate ad andare dal medico o dall’avvocato e chiedergli una diagnosi gratuita!!).

Il consulente assicurativo è a completa disposizione del cittadino, del professionista, della madre di famiglia, del dipendente statale e di chiunque altro per PARLARE di ciò di cui la persona di volta in volta ha realmente bisogno. L’urgenza infatti, prima ancora di “farsi una polizza”, è capire chi sono io, cosa rischio e quali soluzioni sono adatte a me.

Dunque impostare una posizione assicurativa sapendo cosa posso fare per costruire la mia sicurezza e a quale prezzo è fondamentale anche in funzione di renderci più autonomi rispetto alle incertezze del Sistema Sanitario Nazionale. Con analisi completa – per lo meno nella nostra agenzia – intendiamo informazioni come ad esempio:

Queste riflessioni non si fanno molto spesso, non si dedica mai del tempo sufficiente per parlare delle eventuali conseguenze di alcuni rischi, a meno che, talvolta, non si è già passati attraverso problematiche serie o si conosce qualcuno che ha subito perdite ingenti, che magari ha dovuto dar fondo a tutti o gran parte dei risparmi messi in via in anni di lavoro e sacrifici.

E, a proposito di risparmi, arriviamo all’estate 2022 e, sempre nel Sole24Ore, nel secondo articolo di cui abbiamo anticipato, troviamo esposto il quadro nazionale post-pandemico in tema di Sanità, così come risulta da una ricerca dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) diffusa nel corso dell’assemblea annuale dello stesso anno. Lo scenario è grave, se non peggiorato, soprattutto se visto con la solita comparazione rispetto ai nostri vicini europei.

“L’analisi evidenzia infatti che, a livello continentale, l’Italia risulta essere il Paese con la più alta incidenza da parte delle famiglie di utilizzo dei propri risparmi per curarsi: circa il 90% (rispetto a una media continentale del 74%). Globalmente, infatti, la componente della spesa sanitaria che gli individui sostengono privatamente ora ammonta a circa 38 miliardi. La mancanza di protezione assicurativa a copertura delle cure mediche risulta evidente se si pensa che appena poco più dell’8% di questi costi privati sono riconducibili alle assicurazioni e il 2,6% a fondi e casse sanitarie. La restante parte, 34 miliardi (il 90% citato in precedenza), è pagata ogni anno di tasca propria dalle famiglie. Questo aspetto è socialmente iniquo – avverte la ricerca Ania – perché mette le persone di fronte alla scelta tra pagare (quando sono in condizione di farlo) o, aspetto ancor più grave, rinunciare alle cure nel momento in cui si è più fragili. Una fragilità che rischia di presentarsi in tutta la sua evidenza davanti a esborsi imprevisti che, in alcuni casi, diventano insostenibili.”

[https://www.ilsole24ore.com/art/sanita-integrativa-sempre-piu-centrale-proteggere-famiglie-AE0gMPoB]

E siamo proprio sicuri che riservare i propri risparmi di famiglia per eventuali situazioni negative sia una scelta saggia, anzi, una scelta “felice”? Si perché quegli stessi risparmi, che siano stati accumulati per eredità, per sacrifici, per vincite, per bravura o per investimenti, dovrebbero essere destinati proprio agli eventi “felici” della famiglia: una buona istruzione per i figli, un piccolo ritocco alla casa, un viaggio a lungo desiderato, uno sfizio da sempre rimandato, la celebrazione di un lieto evento, etc. etc.… Per le calamità improvvise e negative invece sono stati creati appositamente degli strumenti che, ci si creda o no, sono alla portata di tutti. Questi strumenti, da più di 700 anni, sono proprio le polizze assicurative. Ah, e dirò di più, sono state inventate proprio da noi italiani…peccato che poi, come tante cose di questo Bel Paese, sembra quasi che ci siamo dimenticati di averle a disposizione!

Per chiudere il nostro discorso sul bisogno di una forma sicura di Sanità, che integri e tappi i buchi di quella pubblica, è da notare quanto il problema non solo è poco sentito, poco affrontato o approcciato in modi sbagliati, ma infine anche destinato a diventare una sorta di piaga sociale. Infatti nello stesso secondo articolo si legge:

“In questo scenario, lo Stato italiano fa la sua parte, ma da solo non può farcela a garantire protezione integrale ai cittadini. Una tra le più significative voci di costo nel bilancio dello Stato deriva infatti dalla spesa sanitaria, che nel 2020 in Italia ha raggiunto i 122 miliardi (7,4% del Pil) e il cui onere è destinato ad aggravarsi (era circa il 5% del Pil poco più di venti anni fa), soprattutto per la bomba demografica che mette a dura prova il futuro del Paese, come rilevato anche dall’Istat.”

[https://www.ilsole24ore.com/art/sanita-integrativa-sempre-piu-centrale-proteggere-famiglie-AE0gMPoB]

Concludendo dunque è utile riflettere su quanto possiamo fare, secondo il nostro budget e le nostre preferenze personali, per proteggere – prima che sia troppo tardi su vari fronti – la cosa più importante che abbiamo tra le mani: la salute.

Un’ultima indicazione che spero ti sia utile: al link del primo articolo troverai anche un’interessante rassegna delle coperture più “famose” illustrate brevemente e in modo chiaro, un buon vademecum per i “non addetti ai lavori”!

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