L’Ivass ha reso noto uno studio contenente la classifica dei reclami dei consumatori ricevuti dalle imprese di assicurazione. L’anno preso in considerazione è stato il 2018. Secondo l’Istituto di vigilanza, le compagnie italiane ed estere operative nel nostro Paese hanno acquisito 97.279 reclami, per circa la metà relativi alla responsabilità civile auto. Un dato in flessione di circa il 6,5% rispetto all’anno precedente. Meno di un terzo dei reclami (28,6%) è stato accolto, mentre i respinti definitivamente sono stati il 56,4%.
Dall’analisi si evince come per il segmento Rcauto il canale di distribuzione appaia determinante: la media dei reclami registrata dalle imprese che operano via web o telefono (canale diretto) è risultata molto più alta rispetto alle imprese che collocano i loro prodotti con altre modalità tradizionali come gli agenti. Soprattutto al momento della gestione dei sinistri. Ne consegue che appare in decisa flessione il livello di soddisfazione della clientela italiana nei confronti di servizi a distanza da parte delle compagnie.
Per il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi “quasi centomila reclami inviati all’Ivass sono un dato allarmante che deve indurre una riflessione sull’efficacia delle sanzioni nei confronti delle imprese e soprattutto sulle carenze organizzative e gestionali che comportano la reiterata violazione da parte delle medesime imprese di norme contrattuali e di legge che rischiano di compromettere tra l’altro l’immagine di un intero settore. La notizia che le compagnie che operano senza agenti siano le più sanzionate non ci stupisce per nulla. Sarebbe ora che le Associazioni dei consumatori e le Compagnie tradizionali prendessero definitivamente le distanze da tali modalità distributive”.
Nota di colore: RBM Ssalute Spa, che ha registrato un +92% dei reclami, è la compagnia con la quale Anapa ha assicurato il welfare collegato al CCNL siglato con la Triplice sindacale”.

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